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Rappresentazione visiva dell'articolo: Non solo pensione - La previdenza complementare per costruire valore e

ottimizzare la fiscalità

Autore: Banca Widiba

Data di pubblicazione: 11 dicembre 2025

Non solo pensione - La previdenza complementare per costruire valore e ottimizzare la fiscalità

Spesso la previdenza complementare viene vista solo come un salvadanaio per la vecchiaia. In realtà, è un efficace veicolo di investimento e di ottimizzazione fiscale a disposizione del risparmiatore. Con l'avvicinarsi della fine dell'anno, si aprono le finestre temporali decisive per usufruire pienamente delle agevolazioni.

L’importanza della previdenza complementare

È ormai indispensabile che la previdenza complementare sia considerata un aspetto prioritario fin dalla giovane età e un tassello fondamentale per la costruzione della propria sicurezza finanziaria futura.

Prima di esplorare i vantaggi di fine anno, ricapitoliamo brevemente i motivi strutturali che rendono conveniente la scelta di aderire a un fondo pensione.

Innanzitutto, la pensione pubblica oggi, per chi ha iniziato a lavorare dal 1996, viene calcolata con il sistema contributivo. Questo meccanismo determina l'assegno pensionistico sulla base dei contributi effettivamente versati durante l'intera vita lavorativa. Tale sistema si differenzia dal precedente sistema retributivo, che risultava generalmente più vantaggioso in quanto basava il calcolo sulle ultime (e solitamente più elevate) retribuzioni percepite.

A questo cambiamento strutturale si aggiunge un altro elemento che influenza significativamente le pensioni future dei lavoratori più giovani: l’invecchiamento della popolazione. È importante ricordare che i contributi versati dai lavoratori attivi non vengono accantonati per la loro futura pensione, ma per erogare la pensione a chi ne ha diritto oggi. Poiché l'aspettativa di vita aumenta e il tasso di natalità diminuisce, le nuove generazioni dovranno sostenere un fabbisogno pensionistico in crescita con un numero progressivamente minore di contributori. Questo scenario rende l'integrazione del reddito futuro tramite la previdenza complementare una vera e propria necessità.

I vantaggi del fondo pensione: l’ottimizzazione fiscale…

A fronte di questo scenario strutturale, la previdenza complementare rappresenta la soluzione imprescindibile per costruire attivamente il proprio futuro e godere dei frutti derivanti dall'investimento a lungo termine.

Oltre alla fondamentale funzione previdenziale, il legislatore ha previsto una serie di incentivi di natura fiscale che rendono la previdenza complementare uno strumento di risparmio particolarmente efficiente:

  1. La deduzione IRPEF. I contributi al fondo pensione sono deducibili entro la cifra di 5.164,57 euro ogni anno. Questo significa che vengono sottratti al reddito lordo per determinare il reddito imponibile su cui si calcolano le imposte da pagare. Questa operazione riduce direttamente la base imponibile IRPEF, generando un risparmio fiscale immediato nell'anno successivo.
  2. I rendimenti derivanti dall’investimento sono tassati in misura inferiore rispetto a quelli derivanti dalla maggior parte dagli investimenti tradizionali. Infatti i rendimenti maturati nel fondo pensione sono soggetti a un'imposta sostitutiva con aliquota del 20%, più favorevole rispetto all'aliquota del 26% applicata alla maggior parte degli altri strumenti finanziari.
  3. Quando il contribuente raggiunge l’età pensionabile, l’importo che riceve è soggetto ad una tassazione molto contenuta, la cui aliquota dipende dal numero di anni di contribuzione. Infatti la tassazione di base che viene applicata è del 15%, ma si riduce dello 0,30% per ogni anno di permanenza nel fondo oltre il quindicesimo, fino a raggiungere una percentuale di tassazione minima pari al 9% (che viene raggiunta dopo 35 anni di permanenza). Questa agevolazione rafforza l'importanza di avviare quanto prima l'adesione, sfruttando il fattore tempo per massimizzare il beneficio finale.

… e l’urgenza di fine anno

Dicembre è un mese strategicamente cruciale ai fini del punto 1 (la deduzione IRPEF). Infatti, la data ultima per effettuare versamenti che rientrino nella deducibilità fiscale dell'anno in corso è il 31 dicembre.

Facendo un esempio pratico: i versamenti effettuati entro il 31 dicembre 2025 potranno essere dedotti nella dichiarazione dei redditi relativa all'anno fiscale 2025 (presentata nel 2026). I versamenti effettuati anche solo da gennaio 2026, invece, rientreranno nella deducibilità relativa all'anno fiscale 2026.

Per questo motivo dicembre rappresenta “l’urgenza di fine anno” per la previdenza complementare: arrivati a dicembre, sia il consulente che il risparmiatore hanno una visione chiara dei contributi versati fino a quel momento. Questo significa che se la somma versata nel fondo pensione è inferiore al massimale di 5.164,57 euro, è possibile effettuare un versamento integrativo entro il 31 dicembre per massimizzare il proprio vantaggio fiscale.

In conclusione

La previdenza complementare non è solo un atto di lungimiranza, ma una strategia fiscale intelligente che offre benefici immediati e vantaggi di lungo periodo.

Per beneficiare a pieno di questi vantaggi la fine dell’anno rappresenta il momento in cui il consulente verifica la posizione contributiva del proprio cliente e agisce di conseguenza.

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